
Secondo un’indagine del World Economic Forum, nei prossimi due anni il mondo potrebbe trovarsi ad affrontare un attacco informatico di proporzioni catastrofiche.
Phishing, ransomware, attacchi DDoS: termini che descrivono minacce digitali sempre più comuni e che, purtroppo, diventeranno ancora più frequenti. Il World Economic Forum avverte che il rischio di cyberattacchi sta crescendo, colpendo non solo governi e grandi aziende, ma anche organizzazioni che gestiscono dati sensibili e i singoli consumatori.
«Dobbiamo prepararci a una tempesta informatica, anche se è difficile prevederne l’entità», avverte Sadie Creese dell'Università di Oxford. L’instabilità geopolitica attuale, secondo il 93% degli esperti di cybersecurity e l’86% dei dirigenti del settore IT interpellati dal World Economic Forum, aumenta la probabilità di un evento informatico su larga scala. Le infrastrutture critiche, come il settore energetico, manifatturiero e dei trasporti pubblici, risultano particolarmente vulnerabili. Uno studio della società americana SecurityScorecard evidenzia che il 48% delle aziende manifatturiere è ad alto rischio di attacchi informatici, una debolezza ben nota ai cybercriminali.
L’emergenza pandemica ha accelerato il fenomeno, con un aumento esponenziale della criminalità informatica. Lo smart working e la crescente digitalizzazione dei dati hanno esposto molte aziende a nuove minacce, facilitando le incursioni dei malintenzionati nel cloud e nei sistemi aziendali.
Edi Rama, primo ministro dell'Albania – Paese vittima di un attacco informatico nel luglio scorso – mette in guardia sui possibili effetti devastanti di un attacco globale: «Immaginiamo una moltitudine di virus che mutano quotidianamente, non colpendo i nostri corpi, ma i sistemi su cui si basano le nostre società. Sarebbe un’apocalisse».
Nonostante la crescente minaccia, anche le strategie di difesa stanno evolvendo. L’approccio Zero Trust, ad esempio, sta diventando sempre più diffuso: un modello di sicurezza basato sul principio che nessuna connessione può essere considerata affidabile a priori, garantendo l’accesso solo dopo rigorose verifiche contestuali.
Per affrontare una potenziale crisi informatica globale, sarà fondamentale la cooperazione tra governi e organizzazioni internazionali. «La chiave per contrastare la criminalità informatica è un’azione congiunta e coordinata su scala mondiale», conclude Jürgen Stock dell'INTERPOL.