
Dopo anni di annunci e rinvii, Google ha ufficialmente abbandonato il piano di eliminare i cookie di terze parti dal suo browser Chrome. L'iniziativa, nota come Privacy Sandbox e avviata nel 2020, mirava a migliorare la privacy degli utenti offrendo al contempo strumenti per la pubblicità mirata. Tuttavia, a causa di critiche crescenti e pressioni normative, l'azienda ha deciso di mantenere l'attuale sistema di cookie, senza introdurre meccanismi alternativi.
Un cambio di rotta significativo
La decisione rappresenta un'inversione di tendenza rispetto agli impegni presi da Google negli anni precedenti. Nel 2020, l'azienda aveva promesso di eliminare gradualmente i cookie di terze parti entro due anni, seguendo l'esempio di altri browser come Safari e Firefox. Tuttavia, le soluzioni proposte, come l'API Topics, non hanno ottenuto un consenso ampio, e le preoccupazioni riguardo alla privacy e alla concorrenza hanno portato a un ripensamento.
Le motivazioni dietro la decisione
Secondo quanto dichiarato da Anthony Chavez, vicepresidente del Privacy Sandbox di Google, l'azienda ha deciso di "mantenere l'approccio attuale offrendo agli utenti la scelta sui cookie di terze parti in Chrome". Questo significa che non verrà implementato un nuovo prompt dedicato per la gestione dei cookie, ma gli utenti potranno continuare a gestire le impostazioni attraverso gli strumenti di privacy già presenti nel browser.
Reazioni e implicazioni
La decisione di Google ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni nel settore pubblicitario vedono la mossa come un'opportunità per mantenere le attuali pratiche di targeting, altri, come il gruppo di difesa della concorrenza Movement for an Open Web, interpretano la scelta come un'ammissione delle difficoltà nel creare un'alternativa equa e rispettosa della privacy.
Cosa significa per gli utenti
Per gli utenti di Chrome, la situazione rimane sostanzialmente invariata: i cookie di terze parti continueranno a essere utilizzati per il tracciamento e la personalizzazione degli annunci. Tuttavia, è possibile gestire le impostazioni relative ai cookie attraverso le opzioni di privacy del browser, consentendo di bloccare o eliminare i cookie secondo le proprie preferenze.
La scelta di Google di non eliminare i cookie di terze parti da Chrome riflette le complesse sfide nel bilanciare privacy degli utenti, esigenze del settore pubblicitario e conformità normativa. Mentre l'azienda afferma di voler continuare a lavorare su soluzioni che migliorino la privacy, per ora i cookie di terze parti rimarranno una componente fondamentale dell'ecosistema di Chrome.