
L’Unione Europea si prepara a lanciare un’applicazione centralizzata per la verifica dell’età degli utenti sui social network, con l’obiettivo di rafforzare la tutela dei minori online. La proposta, attualmente in fase di studio, mira a uniformare i sistemi di controllo attualmente frammentati tra le diverse piattaforme digitali, introducendo un sistema interoperabile e rispettoso della privacy.
La Commissione Europea ha avviato un dialogo con aziende tecnologiche, esperti in protezione dei dati e autorità nazionali per definire i parametri del nuovo strumento. L’app consentirebbe agli utenti di dimostrare una sola volta la propria età, ottenendo così un’autenticazione valida su più piattaforme digitali, tra cui social network, servizi di streaming e giochi online.
La mossa si inserisce nel quadro del Digital Services Act (DSA), il regolamento europeo che impone maggiori responsabilità alle piattaforme digitali per la sicurezza degli utenti, in particolare i più giovani. «L’obiettivo è garantire un accesso sicuro ai servizi digitali, nel pieno rispetto della privacy e della protezione dei dati personali», ha dichiarato un portavoce della Commissione.
Secondo quanto trapelato, la verifica dell’età non sarà basata su documenti d’identità caricati online, ma su sistemi più sofisticati e meno invasivi, come l’uso di terze parti fidate o tecnologie biometriche anonime. I dati sensibili non saranno condivisi con le piattaforme: l’app agirà come un “intermediario” che conferma la maggiore età dell’utente senza rivelarne l’identità.
La proposta, che potrebbe vedere una prima fase sperimentale entro il 2026, sta già suscitando l’attenzione di organizzazioni per la tutela dei minori, ma anche le preoccupazioni di chi teme un’ulteriore forma di controllo digitale. I giganti del web, da Meta a TikTok, osservano con cautela, consapevoli che una normativa comune potrebbe alleggerire la pressione normativa ma anche imporre standard più rigidi.
Resta da capire se l’iniziativa riceverà il sostegno necessario da parte degli Stati membri e se sarà in grado di bilanciare sicurezza, inclusività e rispetto della privacy in un panorama digitale sempre più complesso.