
Dopo l’ennesima chiusura di Streaming Community, uno dei portali più noti per la diffusione di contenuti audiovisivi protetti da copyright, arriva un'importante svolta sul fronte delle conseguenze legali per gli utenti: sono state confermate le multe nei confronti di chi ha usufruito del servizio illegalmente.
Secondo quanto riportato da fonti vicine all’inchiesta, le autorità giudiziarie e la Guardia di Finanza hanno avviato controlli approfonditi, risalendo agli indirizzi IP di numerosi utenti che si collegavano regolarmente alla piattaforma per accedere gratuitamente a film, serie TV e eventi sportivi protetti da copyright. Alcuni di questi utenti hanno già ricevuto comunicazioni ufficiali contenenti sanzioni amministrative che possono superare i mille euro, in base alla gravità dell'infrazione e alla frequenza dell’uso del sito.
L’operazione rientra in una più ampia strategia di contrasto alla pirateria digitale, un fenomeno che negli ultimi anni ha subito un’escalation significativa sia in termini di utenti coinvolti sia di danni economici per l’industria dell’intrattenimento. La chiusura di Streaming Community non è un caso isolato, ma segue una lunga serie di interventi simili che mirano a smantellare le reti illegali che distribuiscono contenuti audiovisivi senza licenza.
Le autorità sottolineano che anche l’utente finale, e non solo i gestori dei siti pirata, può essere perseguito legalmente, sfatando il falso mito di impunità per chi “guarda soltanto”. Un messaggio chiaro che mira a dissuadere i consumatori dallo sfruttare piattaforme non autorizzate, in favore di servizi legali e regolamentati.
Nel frattempo, proseguono le indagini per identificare eventuali nuove versioni o “mirror” del sito, che potrebbero riemergere con nomi diversi. Le forze dell’ordine, insieme alle autorità competenti, invitano i cittadini a non alimentare il mercato illegale dello streaming, ricordando che la violazione del diritto d’autore è un reato perseguibile per legge.